Pisa città antirazzista – 2 + mappa della vergogna

Nel precedente post avevo inserito la prima parte dell’ intervento sulla mozione di pisa città antirazzista. Ecco la seconda parte:

E’ nel toccare i nostri istinti più bestiali che il governo di centrodestra sta facendo da molti anni la sua campagna anti immigrazione. Ci fanno credere che tutti gli zingari rubano bambini, i marocchini stuprano, i senegalesi picchiano. Come è possibile fare integrazione se il clima attorno agli stranieri si basa su stereotipi vili e comuni?

Ma vorrei elencare alcune delle politiche di integrazione del governo:

La camera dei deputati il 14 ottobre scorso ha approvato la mozione proposta dalla Lega (1-00033 Cota ed altri – 10.10.2008) valida a costituire ‘classi d’inserimento’ volte a che il Governo debba rivedere il sistema d’ accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado, prevedendo il loro ingresso previo superamento di test e specifiche prove di valutazione. Chi non supererà questi esami sarà iscritto appunto in “classi d’inserimento” (in un primo tempo nomate ‘classi ponte’, ma pareva brutto il termine) per lo studio della lingua italiana, classi propedeutiche all’ingresso nelle classi permanenti. Nel testo della mozione, tra l’altro, leggiamo che questa è ‘discriminazione transitoria positiva’, viene perciò spontaneo dedurre che il parlamento italiano perciò autorizzi qualunque cittadino ad arrogarsi la pretesa di poter discriminare positivamente, ci mancano solo i dati per poter stabilire quando e chi può stabilire la positività della discriminazione, ma se del caso lo stabilirà la corte costituzionale se avrà ancora un po’ di tempo visto che in questo periodo è molto occupata. Gli stranieri sono gli immigrati fuori dalla Comunità europea, gli unici destinatari di questa delibera. Con questa mozione si assume che i cittadini belgi,olandesi, danesi sanno l’italiano più degli stranieri? Non credo proprio. “Le classi ponte per gli studenti stranieri – sostiene inoltre il direttore di Famiglia cristiana don Sciortino, in un’intervista al Corriere della Sera – complicano l’integrazione e puntano all’espulsione degli immigrati“. Con questi provvedimenti, aggiunge, si costruisce “l’humus in cui nascono continui episodi di intolleranza, violenza e razzismo“.

Settimana scorsa è stato presentato un emendamento al testo sicurezza da parte della Lega,passato in sordina, che mira a modificare l’ articolo 35 del Testo unico sull’ immigrazione. In particolare si vuole cancellare il comma 5, in base al quale «l’ accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’ autorità». Quale è la logica di questa norma? «Non solo quella di curare l’ immigrato irregolare – spiega Salvatore Geraci, presidente della Società italiana di medicina delle migrazioni – ma di tutelare la collettività: il rischio di denuncia contestuale alla prestazione sanitaria spingerebbe infatti a una clandestinità sanitaria pericolosa per l’ individuo, ma anche per la popolazione italiana in caso di malattie trasmissibili». Insomma, si rischia di trasformare i medici in delatori. Non è tutto. L’ emendamento leghista mira anche a eliminare la gratuita delle cure per gli stranieri. Critica l’ Asgi (Associazione studi giuridici sull’ immigrazione): «La previsione di sopprimere la gratuità della prestazione urgente o essenziale erogata agli stranieri non iscritti al servizio sanitario nazionale e privi di risorse economiche sufficienti, cozza con l’ articolo 32 della Costituzione, che tutela la salute come fondamentale diritto dell’ individuo, garantendo cure gratuite agli indigenti».

Gad Lerner ha proposto un Osservatorio sul razzismo per monitorare la situazione del nostro Paese dopo gli episodi di xenofobia che hanno segnato la cronaca di questi mesi. Questa proposta è stata accolta dal presidente della Camera Gianfranco Fini , l’unico esponente istituzionale a denunciare la situazione. Recentemente anche noi come amministrazione culturale siamo stati attaccati ingiustamente e vergognosamente sui mezzi di comunicazione e in quest’aula da un gruppo di ragazzi, che hanno strumentalizzato gli immigrati e hanno creato un clima pesante e di difficile controllo. Siccome personalmente do molto peso alle parole e mi sono sentito profondamente offeso e umiliato, nell’ordine del giorno è prevista la richiesta di istituire anche da noi un osservatorio locale sullo stato del razzismo in città, aperto alle istituzioni (quindi maggioranza e minoranza), associazioni, operatori sociali e immigrati, che intendono lavorare sulle diverse forme in cui razzismi vecchi e nuovi si articolano insieme ad altre pratiche di esclusione, a partire dalla relazione tra identità, appartenenze e processi di costruzione sociale della differenza. Questo osservatorio valuterà se stiamo effettuando politiche di esclusione, senza pregiudizi né strumentalizzazioni.

Io credo che per contrastare il razzismo, si dovrebbe combattere la paura,che invece viene lasciata crescere in modo incontrollato. E molti, troppi, la coltivano. Questa pianta dai frutti avvelenati, che cresce nel giardino di casa nostra crea insicurezza e inquietudine che sfociano nell’insofferenza e in aggressività. Per questo noi come consiglio comunale esprimiamo una forte condanna per le politiche di esclusione e criminalizzazione dell’immigrato intraprese dal governo nazionale e rigettiamo le avvisaglie di un ritorno all’odio razziale che la cronaca locale e nazionale riporta in maniera sempre più evidente negli ultimi mesi nel nostro paese. Affermiamo inoltre che Pisa è città antirazzista.

Inoltre proponiamo e impegniamo sindaco e Giunta a trasmettere alle scuole del nostro comune la delibera regionale sull’antirazzismo di far proprio il “Manifesto Antirazzista 2008”, divulgandolo attraverso gli organi di comunicazione (sito e periodico comunale) e promuoverne l’adesione tra le associazioni del territorio e in ogni manifestazione culturale e sportiva, affinché nella nostra comunità si ampli la consapevolezza di una società di eguali e in cui le giovani generazioni potranno nutrirsi di valori alti e di cittadinanza attiva; a garantire e alimentare l’apprendimento della lingua italiana per stranieri indispensabile per un percorso di inclusione, anche grazie all’aiuto di enti e associazioni locali e a prevedere l’istituzione dell’osservatorio locale.

Spero vivamente che non ci sia mai più il bisogno di riaffrontare questo vergognoso tema, lasciandoci il marcio alle spalle e di proiettarsi finalmente in una società integrata e multiculturale.:

Ecco la mappa della vergogna

Mappa razzismo


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