Lettera al soprintendente per i beni Architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Pisa e Livorno

Domani in 3° commissione (quella dove sono commissario che si occupa di sport, cultura e istruzione) ci sarà un’audizione con il Soprintendente per i beni Architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Pisa e Livorno. Non potendo essere presente, perchè bloccato nella terra di Albione, ho scritto una pseudolettera che spero il presidente della commissione leggerà domani durante la riunione.

pisa

Chiaramente la condivido anche qui

E’ con grande dispiacere che non posso essere presente alla commissione di oggi, dato il mio grande interesse per il lavoro del soprintendente. Credo e spero vivamente ci potranno essere altre occasioni di confronto nei mesi a seguire, magari nella realizzazione di progetti concreti e condivisi. Nel frattempo mi piacerebbe far finta di essere lì, esponendo a Lei e a tutti gli altri commissari le mie riflessioni.

E’ un momento difficile per la cultura. La crisi economica mondiale e i i continui tagli agli enti locali stanno minando il futuro culturale del paese. Eppure ci sono città come New York e Londra, Parigi e Berlino che hanno delle economie fondate sulla cultura, considerata un vero e proprio motore dello sviluppo. Dalle giovani generazioni ai ceti professionali innovativi, le forze sociali propulsive tendono ad aggregarsi dove si offre loro l’esperienza di vita più intensa e stimolante.

In questo clima difficile è ancora possibile riuscire a creare cultura, a diffonderla, a farla amare. Perchè abbiamo un grande punto di forza che ci distingue dalle città che ho citato prima: il nostro territorio con i suoi magnifici tesori storici e artistici. Non è il caso di elencarli tutti, me ne scorderei sicuramente troppi. Riconquistare un senso di padronanza del nostro patrimonio è una risposta alle tendenze populiste, che trasformano la società civile in audience televisiva, insensibile a quello che la circonda.

Per fare questo, per “restituire” Pisa e il suo valore ai pisani e a chi la vuole apprezzare è necessario che qualcosa cambi, che ci sia una ventata di novità e di freschezza.

Valorizziamo quello che abbiamo, organizziamolo meglio e rilanciamolo. Usiamo i nuovi mezzi di comunicazione per allargare la condivisione e la fruizione dei contenuti che possiamo offrire. Allarghiamo il tavolo di discussione sui progetti futuri, le nuove mostre, i nuovi eventi a chi vuole dare un contributo a questa magnifica città. Gli uffizi pisani? Un progetto ambizioso e lungi dall’essere completato, senza un reale riassetto del sistema museale.

Ma soprattutto apriamo i luoghi ai cittadini, facciamo vedere quanto sono belli. Cito ad esempio Bastione San Gallo. Una volta era aperto ed era pieno di gente, era vissuto. Ora è solo un covo di spacciatori e un dormitorio per i senzatetto. Se c’è la volontà possiamo farlo diventare ancora una volta uno spazio apprezzato da tutti. Ma di posti simili ce ne sono tanti in città e a volte basta fare poca attenzione per ottenere un grande risultato.

Flessibilità anche nella gestione degli eventi, con la concessioni di spazi, previa testata agibilità, di ambientazioni storiche molto suggestive che possano far risaltare la bellezza dello spettacolo e che portino la popolazione ad amare quei siti, alimentando il senso civico di ognuno di noi.

A volte, durante le riunioni di commissioni precedenti, ho utilizzato l’espressione “prostituire la cultura”. Cosa significa? La mostra dei Lorena è di altissimo livello storico, indiscutibile, ma non molto attraente per il cittadino e il turista medio ( e la media di biglietti venduti me lo sta testimoniando). Io sono convinto che attraverso la realizzazione di eventi e mostre di massa potremo sfruttare il business della cultura, in modo da investire i proventi di queste manifestazioni in altre iniziative anche più specifiche com’è la mostra dei Lorena. Per eventi e mostre di massa intendo eventi dove la comunicazione è fondamentale: utilizzare un nome di richiamo, usare nuove tecnologie, creare una spettacolarizzazione della storia.

Voglio concludere qui il mio intervento per rispetto ai commissari presenti che sicuramente avranno delle domande, facendo alcune proposte semplici ma concrete, sempre pronto a discuterle nel dettaglio:

  • Realizzare una serie di documentari che presentano Pisa e la sua storia, rendendoli disponibile su Internet e presso i tour-operator
  • Prevedere una digitalizzazione delle informazioni turistiche attraverso le nuove tecnologie e l’installazione di chioschi interattivi.
  • Potenziare i musei esistenti dando la possibilità ad ognuno di avere un bookshop, una caffetteria, una guida e un catalogo. Caratterizzarli meglio, diffondendo le loro peculiarità
  • Creare il famoso sistema museale dei Lungarni, con una stretta collaborazione logistica e organizzativa con l’OPA. Un sistema snello, ma efficace, che fa della comunicazione intramuseale uno dei suoi punti di forza
  • Valutare la realizzazione di eventi mediatici e fiere nel centro storico, che porterebbero sponsor e pubblicità alla città
  • Realizzare un laboratorio sulla memoria storica di Pisa dove attraverso sistemi digitali e multimediali, si possa avere una conoscenza più dettagliata della storia della città e del suo territorio
  • Potenziare la segnaletica a fini culturali, per informare in maniera approfondita il turista e il cittadino , con particolare attenzione all’installazione in Piazza di Miracoli di pannelli che illustrano tutti i monumenti e gli edifici storici della città
  • Rilancio di alcuni siti oggi fatiscenti (Cittadella, Bastione San Gallo)
  • Predisposizione di percorsi culturali cittadini stabili incentrati sulle eccellenze culturali cittadine (percorso galileiano, percorso letterario, percorso storico, le repubbliche marinare, il gioco del ponte …)
  • Dopo la mostra rilanciare Palazzo reale trasformandolo in museo della città di Pisa, dove viene illustrata nel dettaglio la storia della città alla stregua di edifici simili situati in altre città d’arte

Ci sarebbero altre idee che, come queste, sono prevalentemente orientati alla comunicazione e alla diffusione del nostro patrimonio storico/artistico e che alcune prevedono anche un ritorno economico.

Io sono convinto che attraverso la realizzazione di “piccoli progetti” si possa ottenere un grande risultato e dare a Pisa tutta l’attenzione che merita.

Il soprintendente se lo riterrà più opportuno può rispondermi come se io fossi presente, dato che il presidente di commissione e i suoi colleghi mi riferiranno le sue riflessioni.

Nel frattempo Le faccio tanti auguri di buon lavoro e spero in un incontro a breve, stavolta di persona.

Un saluto anche ai miei colleghi commissari.

Marco Bani


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