No, non sto parlando nè del film di Mel Gibson nè di guerra. Con il termine Maverick vengono connotati i politici anticonformisti, che pensano con la propria testa. I soldatini invece sono quelli che non obiettano mai ed alzano sempre la manina, solo perchè gli dicono di fare così.
Volete sapere chi è un maverick italiano? Luca Sofri, uno dei fondatori e sostenitori del progetto politico de iMille, insieme, tra gli altri a Ivan Scalfarotto e Marco Simoni. E’ stato eletto recentemente alla direzione nazionale del PD in quota Veltroni, la famosa quota destinata alla società civile.
Luca ci presenta la relazione che ha presentato all’ultima direzione nazionale, inserendela nel suo blog con un post dal titolo geniale nome: “un giorno alle corse“, per enfatizzare che per lui è un giorno speciale, dove finalmente può dire liberamente quello che pensa all’esecutivo del partito. Nessuna costrizione, nessun impedimento, nessuno al quale debba rispondere. Più o meno quello che volevamo con l’inserimento dei non politici come lui (è infatti un giornalista).
Qui la relazione di cui condivido molte passaggi, tra cui:
- Il secondo concetto, per me assai più grave e incomprensibile, è che dopo quella sconfitta (elettorale ndr), e quel successo – insisto: un successo – il PD è crollato. È dopo che è crollato. Sono passati sei mesi in cui non c’era altro da fare che farsi venire delle idee per farlo crescere, che lavorare per guadagnare fiducia e credibilità senza l’assillo del rischio elettorale, senza la complicazione del dover governare bene, senza il bisogno di un’opposizione agguerrita e instancabile: la maggioranza fa quello che le pare e in questi sei mesi, salvo rarissime eccezioni, potevamo fare un sacco di belle cose.
- Se chiedete in giro alle persone normali cosa pensano stia facendo il PD, vi risponderanno che Veltroni e D’Alema si fanno la guerra. E non posso credere davvero che uomini intelligenti reputino che la soluzione a questo tipo di comunicazione sia semplicemente rispondere “no, non è vero”.
- Ma siamo tutti stufi di alibi per le sconfitte: bisogna saper distinguere tra spiegazioni e giustificazioni. Non gliene frega niente a nessuno di sapere le ragioni per cui non riusciamo, che sono sempre le stesse. Se non riesci, ti sposti, e fai fare a qualcun altro.
- Per fare politica, soprattutto di questi tempi, ci vuole la capacità di mettere se stessi e le proprie ambizioni non in secondo, ma in quinto piano: o la capacità di soddisfarle, le proprie ambizioni, fingendo di non averne. E temo che se ce ne andiamo da qui, tutti noi che non soddisfiamo questo requisito, restano davvero in pochi.
- Ma c’è l’abbiamo un responsabile della comunicazione, un gruppo di persone che lavorino su queste cose, che sono le cose con cui poi si vincono i cuori e le elezioni?
- Vi dico cosa farei io. Passerei tutto il tempo a inventarmi delle cose: a farmi venire delle idee. A mostrare al paese, per i prossimi tre anni, che stiamo facendo delle cose e delle buone cose. L’intervento su Alitalia poteva essere uno. Era fare. Tutte le dichiarazioni su Berlusconi Di Pietro o la Rai, invece sono dire. Sono inutili, roba vecchia, perdite di tempo. La politica non si può più fare così, se si vuole davvero fare, la politica: se non si vuole tenere una rendita personale in attesa di inutili promozioni o lontane pensioni. La politica oggi si fa in modo rivoluzionario, o si perde, e si perde prima di tutto con se stessi.
- Creiamo un gruppo che si occupi efficacemente – dico efficacemente e professionalmente – della comunicazione del partito, e una struttura che raccolga idee e proposte e richieste.
Luca è riuscito a dar voce al popolo del pd, quella famosa base alla quale i dirigenti di oggi si rivolgono senza successo. Ha detto quello che non si deve dire. Ha mosso delle critiche, ma non vive nel passato, anzi ne è uscito con proposte concrete e condivisibili.
La politica del fare..l’ho già sentita questa frase. Eppure è passato così poco tempo da quando Veltroni ci tormentava con questo spot.
Solo una rivoluzione dolce ( un ossimoro possibile) può restituire, fiducia, entusiasmo al partito democratico e ai suoi elettori.
Sono questi i momenti nei quali c’è bisogno dei Maverick…i soldatini lasciamoli nelle baracche.
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