Il bruco si trasforma in farfalla: cinque questiti per cambiare il #PD

#iononvotopd è stato un hashtag molto usato in questi giorni dove tanti, troppi, utenti di Twitter scrivevano brevemente perché non avrebbero dato il loro voto al Partito Democratico. Personalmente, per me che ci credo ancora, sono state diverse stilettate al cuore, con ragionamenti spesso molto veritieri e con una disillusione diffusa che rende il lavoro da fare difficile e complicato.
Al PD si rimprovera l’incertezza su molti temi, o forse solamente un’incapacità di spiegare al meglio quali sono le sue intenzioni, cosa vuole fare da grande. Un bimbo che balbetta, che pensa solamente a superare le emergenze del presente, rischiando di trovarsi sbarrato il futuro.
E il rischio serissimo è che nei prossimi mesi il dibattito politico sarà schiacciato dall’emergenza spread e dalle beghe interne del partito tra primarie e frecciatine tra dirigenti. Perché non forzare un po’ questa noiosa liturgia chiedendo a tutto il partito di esprimersi su alcuni punti dove tentenniamo?
E allora a qualcuno (Prossima Italia) è venuta in mente un’idea geniale:

  • È venuto il momento di trasformare il Pd nel partito degli elettori che avrebbe sempre dovuto essere.
  • Di superare formule, gherminelle e tric e trac e puntare dritti alla sostanza.
  • Di trasformare la retorica della partecipazione in qualcosa di reale e di concreto.

Per tutti questi motivi dichiariamo aperta la stagione referendaria del Pd, ai sensi dell’articolo 27 dello Statuto:

  • cinque quesiti per evitare che gli elettori si consegnino definitivamente alle cinque stelle.
  • cinque temi forti: i diritti civili e il matrimonio gay, la riduzione dell’Irpef attraverso un’imposta sui patrimoni, un quesito sui grandi temi ambientali del Paese, la riduzione della spesa militare, il reddito di cittadinanza, la corruzione e la riforma della politica, e infine un quesito di indirizzo politico, dedicato all’alleanza con l’Udc e altre forze già al Governo con il centrodestra negli ultimi vent’anni.
  • cinque referendum proposti e presentati dagli iscritti sulle questioni di sostanza (oh, yes), scritti e presentati in punta di diritto e quindi non precludibili, a cui potranno partecipare tutti gli elettori (passati, presenti e futuri) del Pd.
  • cinque punti chiari per definire come sarà il progetto politico del nuovo centrosinistra.

Noi ci proviamo, e lanciamo l’appello a tutti gli uomini e le donne democratiche e di buona volontà, perché è un’impresa mai tentata prima, e perché o ci proviamo insieme, o meglio lasciar perdere.
C’è già il vademecum con tutte le informazioni: l’impresa è difficile, occorrono più di 30mila firme circa e un regolamento attuativo.
Mi sembra che sia una grande possibilità per esprimersi e dare finalmente al PD il contenuto che sta cercando invano da anni. Abbiamo bisogno di tutti, anche quelli di #iononvotopd.
Chi si lamenta si tiene quello che c’è. Come un bruco si trasforma in farfalla, abbiamo bisogno di una metamorfosi interna per dare un’anima definitiva alla prossima Italia. E i bruchi, adesso, siamo noi…


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