E se l’#Europa fosse un condominio?

Uno degli appuntamenti che più non sopporto è la riunione di condominio, dove spesso prevalgono gli egoismi più biechi e gli interessi più particolari. Uno sfogatoio delle frustrazioni accumulate durante le settimane, che esplodono in una stanzina e che alimentano rancore e insofferenza. Ma se uno ha la pazienza di sopportare l’ascolto di sterili lamentele arriva il momento che zittisce tutti: il voto. Come funziona? Una testa, un voto e si decide a maggioranza? No, assolutamente. Ad ogni unità immobiliare viene assegnato un valore millesimale che rappresenta la quota di comproprietà delle parti comuni.I valori millesimali hanno una duplice valenza:1) stabiliscono le maggioranze per la regolare costituzione dell’assemblee condominiale e la validità delle deliberazioni assunte 2)ripartiscono le spese comuni tra i condomini. Ovvero più hai la fortuna di avere un grande appartamento, più paghi, ma hai anche un maggiore peso nelle decisioni.

Il Consiglio d’Europa, composto dai capi di Stato, assomiglia un po’ a una riunione di condominio. I leader dei paesi europei si ritrovano in una stanzina (anche se di maggior pregio) e si lamentano dei loro problemi, arroccandosi su posizioni nazionalistiche, puntando il dito contro chi concepisce il condominio-Europa in modo diverso da loro. Ma la differenza è che non si vota, non c’è un amministratore di condominio che guida e giustifica le scelte, facendo spesso diventare queste riunioni un inutile e noioso “party” fra grandi.
Se invece si prendessero decisioni sul modello delle assemblee di condominio, dove non ci sono né veti né minacce, si potrebbe finalmente ottenere qualcosa che vada nella direzione voluta da tutto il condominioo-Europa, invece di quella desiderata da un solo appartamento, pur bello e grande che sia.
Si eviterebbe una situazione come quella che stiamo vivendo: da una parte Italia, Francia, Spagna che chiedono alla Germania di non pensare solo alla “rimbiancatura delle pareti”, ma anche alla costruzione di nuove fondamenta per rendere il palazzo più stabile e sicuro da eventuali terremoti. Certo costerebbe di più, ma poi ogni appartamento-Stato avrebbe un valore maggiore e tutto il condominio ne trarrebbe beneficio. Ma la testardaggine della Germania e l’insipido “regolamento condominiale” europeo non permettono la messa in atto di una volontà comune.
Riusciremo a salvare lo sgabuzzino-Grecia, che se pur piccolo, rischia di far crollare tutto il condominio, con enormi danni per tutti? Dobbiamo per forza rompere un vetro con un pallone per farci sentire?


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