Demagogia vs Serietà. Il caso dell’abolizione delle Province.

Da qualche ora sta rimbalzando la notizia dell’astensione del PD sull’abolizione delle province. Cori di “vergogna”, “straccio la tessera”, “siete la solita casta”, “voterò solo IDV”, hanno riempito blog, Facebook e gli altri social media. Lo sapete che non risparmio critiche al mio partito, ma è giusto fare qualche valutazione prima di puntare il dito e attaccare con insulti e parole di vergogna. Cosa chiedeva il testo votato ieri? Un taglio netto delle Province, tutte quante, in un sol colpo. A questa notizia sono in molti a gridare di felicità: finalmente un segnale di sobrietà nella politica contro quell’ente inutile! La Provincia? A cosa mai è servita? E’ solo un carrozzone per i “trombati”

Eppure la Provincia svolge ruoli importantissimi:ad esempio gestisce le grandi strade, supervisiona la manutenzione degli edifici scolastici, investe sulla formazione, incentiva il turismo integrato, tutela l’ambiente.

Vorrei fugare ogni dubbio: anche io sono per una riforma forte degli enti locali che riduca il numero di Province e Comuni. Ma occorre un decreto legge complessivo, che riassegni le funzioni ora svolte dalle Province agli altri enti, evitando così seri problemi di cessazione di alcuni fondamentali servizi ai cittadini. Il Pd ha presentato un testo costituzionale che punta a ridurre il numero delle province affidando alle regioni il compito di ridisegnarle a livello territoriale, eliminando sprechi e inefficienze. Ora si tratta solo di farlo avanzare, evitando ulteriori discussioni e imbarazzi, per dimostrare maggiore concretezza.

Ma, come dice il deputato Sarubbi, quello che colpisce è il metodo utilizzato ieri: ” l’Idv e l’Udc sapevano della nostra disponibilità a discutere seriamente della riorganizzazione, in Commissione Affari Costituzionali, ma hanno preferito passare subito alla cassa, in Aula, per poterci poi accusare di aver voluto salvare la casta. Sarò impopolare, ma non mi pare un atteggiamento maturo, anche in vista di possibili alleanze”.

Lo storico Tucidide definiva “demagoghi” (capi popolo) tutti gli Ateniesi che, in seguito alla morte per peste di Pericle nel 429 a.C., cercavano di prendere il suo posto ingannando e seducendo l’assemblea popolare ateniese, tramite false promesse ed istigazione contro gli avversari politici

Come si riconosce un atto di demagogia da un atto di serietà? La demagogia serve per “sedurre” immediatamente i cittadini, non preoccupandosi dei problemi che si possono creare in seguito. La serietà serve per governare. Purtroppo la serietà non è affascinante o eccitante, ma noiosa e antipatica. Ma serve dannatamente a questo Paese.


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