Una ronda non fa primavera

Ronde sì, ronde no. Mentre ci siamo fatti trovare ancora una volta impreparati sul tema della sicurezza, oggi ho sentito alcuni discorsi fatti da donne adulte che hanno votato centrosinistra nelle ultime elezioni e che adesso sono favorevoli alle ronde, stanche ormai della continua criminalità (secondo loro). Ecco che il governo ha fatto di nuovo centro con la sua politica fatta di spot. Il cittadino medio, affamato di sicurezza, vuole le ronde. O meglio, la percezione di protezione che queste associazioni di privati garantiscono al cittadino. Subito il PD con la maggior parte dei suoi sindaci ha negato la volontà di far ricorso a questo strumento, argomentando questa decisione con due principali motivi:il primo è che non si può delegare ai privati la sicurezza, perchè se mancano la risorse ai poliziotti e alle altre forze dell’ordine queste non possono intervenire rendendo inutile il lavoro delle ronde e il secondo perchè c’è il rischio che possano essere politicizzate o fatte oggetto di infiltrazioni della malavita.

E’ ancora oscuro se possono avere a disposizione armi o cani. Inoltre non avendo strumenti operativi restano solo come elemento di dissuasione che si va a perdere la notte, quando ce ne sarebbe bisogno e invece non è possibile controllare il territorio capillarmente. Preoccupanti le parole del capo della polizia Manganelli: «Secondo me la militarizzazione genera le paure. In un paese blindato viviamo impauriti, non rassicurati». Per il capo della Polizia «questo è un periodo in cui ci allarma il lavavetri, che è un rispettabile allarme, ma attenzione a ricondurre sempre l’incertezza agli effettivi fatti di cronaca».

Franceschini oggi ha fatto una bella uscita, da premiare, che deve diventare la nostra linea: accorpare il referendum alle altre elezioni risparmiando 400 milioni e destinandoli alla sicurezza, cercando di rimettere in sesto un settore che ha accusato dei tagli mostruosi, tanto da avere un parco macchine ridotto a causa della mancanza della benzina o perchè ci sono tanti veicoli da riparare (si parla di 500 vetture ferme, il 30-40%) .

Un’ottima posizione su due tematiche molto sensibili. Decisa la linea del partito vorrei fare una riflessione più ampia: possibile che su questo tema continuiamo a sembrare inadeguati? Possibile che noi parliamo di sicurezza con il linguaggio della destra, senza dare una valida alternativa?   Studiamo insieme un nuovo modo per garantire la sicurezza liberandoci dai tabù ideologici e garantendo il rispetto e la dignità di tutti . Come? Non è così semplice, ma possiamo partire da qui ( un’alternativa sociale a un problema di ordine pubblico) e cercando di approfondire una delle parole più belle del lessico italiano: VOLONTARIATO.


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