Consiglio comunale denso e interessante. Interrogazioni e interpellanze aprono la giornata; le più interessanti sono sullo stato di vicolo del vigna e sulla lapide a ricordo dei docenti universitari oggetto di discriminazioni razziali.
A questo punto era previsto l’intervento della signora Elena Casarosa in seguito alla richiesta del comitato di Via Battelli di essere ascoltato in consiglio comunale. Ma la raccolta firme è avvenuta quando ancora la situazione era nebulosa. Dopo l’assemblea pubblica del 1 Ottobre il comitato era stato rassicurato dagli amministratori e quindi la signora Casarosa ha accettato di non parlare. In compenso il Cerri, assessore all’Urbanistica, ha fatto votare un ordine del giorno che ribadisce l’importanza svolta da Farmacie SPA che, in questi anni, ha erogato crescenti e qualificanti servizi alla città , aumentando e stabilizzando l’occupazione e consentendo di reinvestire gli utili nelle politiche social. Inoltre il documento invita il sindaco e la giunta a proseguire nell’azione intrapresa per contribuire a realizzare i punti indicati nell’ordine del giorno del 29 Luglio e a proseguire nel rapporto con i cittadini e i comitati della zona, stimolando la partecipazione.
Un ordine del giorno che serviva a dare una risposta alle recenti polemiche dei soci di minoranza delle farmacie SPA (privati) e a dimostrare che le istanze del comitato sono state ascoltate: cantiere rimosso e permesso a costruire revocato. Il cerchio si chiude e ora lavoriamo al nuovo progetto.
Ed eccoci arrivati al momento più atteso: la discussione sulla sicurezza. Il documento finale da approvare arriva alla fine di una settimana fatta di commissioni congiunte, tavoli tecnici, opere di mediazione.
Questo documento darà delle linee generali al prefetto di Pisa, sulle politiche della sicurezza. E’ un documento molto generale, con poche risposte concrete, ma perchè deve essere così. Un bel riassunto lo potete leggere nel blog del mio collega Antonio Mazzeo, presidente della IV commissione consiliare che ha presieduto la discussione,
Le mie impressioni e commenti su questo argomento le vorrei scrivere succesivamente. Nel frattempo vi segnalo che l’ordine del giorno ha avuto incredibilmente il consenso del centrodestra, nonostante le allusioni ai tagli del governo, che ha portato la sinistra Arcobaleno a scrivere un proprio documento sull’argomento, molto simile, ma che si distingueva per alcune cose come nel deprecare l’utilizzo delle ordinanze. Al momento del voto di questo secondo documento sono uscito dall’aula. Non avrei potuto votare contro un documento equilibrato, che rispecchiava la maggior parte del programma di mandato e che si distingueva solo nella richiesta di non utilizzare lo strumento delle ordinanze se non per urgenze, per altro tesi da me condivisa.
Ma votare favorevole era impensabile, per un discorso politico di reciprocità. Il partito della Sinistra Arcobaleno ha dimostrato di avere molti pregiudizi durante la stesura del documento finale, ottima opera di mediazione portata avanti dai due presidenti di commissione e la somiglianza del loro documento con il nostro testimonia che si poteva arrivare ad un accordo unanime del consiglio. Votare a favore del documento,anche se da me condiviso, significava screditare il lavoro svolto nella commissione congiunta e dare credito a un modo di fare politica fatta di pregiudizi, di barriere, che a me sinceramente non piace e non soddisfa.
Astenersi non avrebbe avuto senso. Proprio la netta somiglianza con il documento presentato dal PD avrebbe dovuto portare a un’espressione di voto favorevole, situazione non possibile per i motivi già indicati.
Date tutte queste premesse ho valutato che l’unica opzione era non votare e quando sono uscito ho notato con stupore che non ero il solo.
A breve i miei commenti sul documento portato avanti dal gruppo e votato insieme al centrodestra (questa cosa mi deve far riflettere).
Infine, discussione serrata e animata sull’ultimo argomento del consiglio, la mozione che esprimeva solidarietà allo Spazio Antagonista Newroz, oggetto di un attacco col lancio di una bomba carta nel cortile, la sera di Venerdi 24 Novembre. Il problema era nel contenuto della mozione, che inquadrava lo spazio sociale newroz come protagonista delle lotte di questo periodo. Il testo era ritenuto troppo forte e per arrivare ad un’ampia condivisione il documento è stato riscritto togliendo tutto il corpo e cambiando il titolo, che è diventato condanna dell’atto di violenza subito dallo spazio antagonista Newroz. Cambi di parole e riformulazione necessarie che testimoniano l’avversioni di molti consiglieri verso questo centro sociale, che non riesce più a dialogare con le istituzioni. Compagni del Newroz è arrivato il momento di dialogare, è un peccato sprecare quello che di fate di buono.
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