La mediocrazia ovvero come Berlusconi ha trasformato la politica (prima parte)

E’ un brutto momento per il PD, la spinta propulsiva legata alla creazione del nuovo partito è già finita. Dopo il voto è iniziata la guerra interna, il famoso regolamento dei conti. Sembra di rivedere lo stesso copione del governo Prodi , dove non c’era una sola linea politica precisa, non c’era un’identità.

Io credo che il 34% preso alle ultime elezioni sia un buon risultato, certamente non ottimo, ma buono, dopo la disastrosa comunicazione del governo Prodi. Ogni giorno assistevamo a una serie interminabile di dichiarazioni da parte degli esponenti di maggioranza che si contraddicevano a vicenda. Siamo riusciti a non far passar quello di buono che è stato fatto.

E noi invece di ripartire da questi elettori li stiamo perdendo. Quello che mi preoccupa ora è come Berlusconi sta cambiando la società. I 5 anni del 2° governo Berlusconi, non solo hanno peggiorato e rovinato i conti pubblici, hanno cambiato profondamente la società. In peggio. Il disprezzo per la giustizia, il populismo più spicciolo e volgare, il continuo calpestamento della costituzione, il crescere dell’egoismo, delle barriere, delle divisioni. La televisione su questo ha grandi colpe.

La televisione è il mezzo di comunicazone più diffuso in una società che legge sempre di meno i quotidiani. Apparire in TV permette di influenzare l’opinione pubblica . Giusto o sbagliato che sia è un dato di fatto. In una società sempre più egoista e che sta smarrendo la bellezza della vita pubblica, il mezzo di informazione è la TV. Non si può competere con uno che usa la TV come se fosse a casa sua. 6 canali, un conflitto d’interesse mostruoso. B. ha portato alla spettacolarizzazione della politica; non hai potere né influenza se non appari in TV (porta a Porta, Matrix, dal Baglino non fa differenza basta esserci).

Ilvo Diamanti da Repubblica:”Il centrosinistra, in questa scena, si è tuffato a capofitto. Sconta il problema iniziale dell’inesperienza. Ma si è abituato in fretta, affollando ogni rete e ogni programma. A ogni ora. Da “Uno Mattina” alle “Notti” di Vespa e Mentana. La competenza del sistema comunicativo è, quindi, divenuta un requisito importante per la carriera politica. Non a caso i consiglieri più influenti di Berlusconi sono due professionisti del sistema mediatico: Gianni Letta e Giuliano Ferrara. Anche il centrosinistra si è rivolto all’ambiente del giornalismo televisivo, da cui ha selezionato, con alterno successo, parlamentari italiani ed europei, ma anche sindaci e governatori”.

Non entro nel merito sui palinsesti, sui programmi. Non mi piacciono, ma all’estero non sono messi meglio. Io mi vergogno dei programmi di informazione, dei telegiornali. Ma avete visto quanti minuti hanno dedicato alla cronaca nera negli ultimi anni? Non troverete mai argomenti critici, forti, diretti e chiari, come quelli che leggete sulla carta, nei tg che contano, quelli del massimo ascolto. Se accadesse, il direttore non durerebbe per le 24 ore successive. Gli argomenti arrivano lì nella forma miniaturizzata: una miscela di dichiarazioni in gergo, alterchi dal dubbio contenuto, dosaggi pensati per la sopravvivenza politica di chi li fa, non per coltivare il bene democratico di una discussione pubblica competente, libera e criticamente attrezzata . Maggiore l’ esposizione al video maggiore l’ insicurezza, come ha ben documentato Ilvo Diamanti. Nel 2007 il caso di Perugia (l’ assassinio di Meredith), avvenuto il 2 novembre, ha occupato 44 giorni del Tg1 su 58 (47 nel Tg5), il caso Cogne, vecchio già di sei anni ha occupato 22 giorni del Tg1 (19 nel Tg5), il caso di Garlasco 60 giorni (76 nel Tg5). Sui casi minori non ci sono numeri, ma basta accendere la Tv verso sera e disporsi agli annunci di rapina e morti sgozzati. Nessuno stupore che la percezione diffusa della violenza sia molto alta. La stampa non è in grado di rovesciare il flusso principale del lavorìo sull’ opinione che è nelle mani dei tg, che continuano ad accrescere il peso della cronaca nera sia per ragioni commerciali che per ragioni politiche.

Mesi e mesi di servizi, reportage, scoop, approfondimenti che hanno riempito di contenuti i telegiornali e hanno aumentato la percezione di insicurezza. e ora? Sarà un caso, ma sembra che l’emergenza sicurezza sia già svanita, l’Italia sta tornando un paese sicuro…ora abbiamo anche l’esercito in strada! A quando la legge marziale?


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