L’ambiente, la sfida del futuro

L’ambiente, tema ormai inflazionato ed abusato. C’è la gara a chi profetizza la catastrofe più grossa, a chi è più ambientalista e chi smentisce ogni cosa. C’è da allarmarsi veramente, perché gli effetti del famigerato “global warming” li viviamo sulla nostra pelle: inverni più caldi, estati torride, malattie tropicali.

La protezione dell’ambiente è essenziale per la qualità della vita delle generazioni presenti e future. La sfida è combinare in modo sostenibile nel lungo termine la protezione dell’ambiente con le esigenze di un’economia in continua crescita. La politica ambientale si basa sul convincimento che norme ambientali elevate stimolino l’innovazione e le opportunità imprenditoriali. Le politiche economiche, sociali e ambientali sono strettamente integrate.

In Italia ci sono parecchi sprechi, che si possono evitare utilizzando tecnologie economicamente mature. Riducendo gli sprechi e aumentando l’efficienza non soltanto si ottiene la massima riduzione possibile delle emissioni di CO2 a parità di investimenti, ma si recuperano anche i capitali necessari a sostenerne i costi.

Bisogna far cambiare idea alla gente: basta con gli sprechi, si al riciclaggio e all’ecosostenibilità.

Dal sito dell’Ulivo prendo questo mini-manifesto sull’ambiente, da me condiviso in pieno:

”L’ambiente ha bisogno di nuove politiche, e, d’altra parte, una nuova politica, che si voglia autenticamente riformista, non può non avere al centro anche l’ambiente. Questo è vero in generale, ma è tanto più vero nel caso dell’Italia dove, sui temi della salvaguardia ambientale, si pongono particolari urgenze. Basti pensare alla lotta contro l’illegalità, l’abusivismo, le ecomafie, alla necessità di tutelare la biodiversità e il territorio, di affrontare il dissesto idrogeologico, la morsa dell’inquinamento e la congestione che attanaglia le nostre belle città. Più ancora, in Italia, la qualità ambientale è uno degli elementi decisivi tanto di quell’insieme di economie dal forte radicamento territoriale e dallo spiccato valore immateriale, quanto della coesione sociale e della stessa identità nazionale”.

Ecco qui invece un estratto del programma cmunale per l’ambiente:

  • Puntare all’autosufficienza completa del ciclo dei rifiuti, alla riduzione del 15% della produzione e alla crescita della raccolta differenziata al 55% nel 2010.
  • Reintrodurre la raccolta differenziata “porta a porta” come modo per raggiungere gli obbiettivi previsti con strumenti e metodi di gestione innovativi e allargandola a tutta la città.
  • Inserire sistemi premianti per i cittadini che più si impegno nella raccolta differenziata anche utilizzando sistemi tecnologici innovativi.
  • Attuare il Piano dei Rifiuti che si basi sul potenziamento e lo sviluppo della termovalorizzazione, la tecnologia di trattamento del residuo che anche l’Unione europea valuta più sostenibile
  • Favorire la creazione di società per il risparmio energetico cercando di attuare tali procedure a partire dagli edifici pubblici.
  • Incentivare l’utilizzo di strumenti che rendano più gradevole l’uso dell’acqua anche per usi alimentari.
  • Riqualificare le aree verdi in città e nelle periferie, a partire dal progetto del Giardino Scotto che deve mantenere la sua funzione di luogo di incontro, anche come momento ricreativo per manifestazione di qualità.
  • Realizzare un piano per l’arredo urbano per uno sviluppo armonico e coerente.
  • Continuare gli interventi di abbellimento di piazze e rotonde con l’iniziativa “adotta un area verde”.
  • Realizzare politiche di sensibilizzazione per un consumo equilibrato delle risorse idriche.
  • Vincolare e incentivare le costruzioni e le ristrutturazioni, anche per gli edifici per usi industriali, ecologicamente sostenibili nell’ambito delnuovo regolamento edilizio e favorire l’istallazione del solare termico e del fotovolaico a partire dalle aree industriali.

 


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