La necessità di investire sulla comunicazione. I Cittadini informati e partecipi sono cittadini soddisfatti

Uno dei fondamenti di uno Stato democratico è la comunicazione. Comunicazione tra le istituzioni politiche e i cittadini e comunicazione delle istituzioni tra loro. Perché una democrazia funzioni bene infatti, è vitale che sia possibile comunicare e interagire attraverso strumenti efficaci e accessibili a tutti. Non a caso i Romani chiamavano lo Stato res publica, cosa che appartiene al popolo. Le istituzioni politiche devono essere percepite dai cittadini come un corpo unito, dalla condotta prevedibile e dal linguaggio comprensibile ( non politichese).

Solo una comunicazione trasparente, infatti, garantisce la possibilità di scegliere i propri rappresentanti in maniera informata e consapevole, di controllarne e indirizzarne l’attività, e, più in generale, di esercitare liberamente e responsabilmente i propri di
ritti di partecipazione alla formazione della volontà popolare.

Ci si scontra con un’ormai cronica incapacità delle nostre democrazie di coinvolgere i cittadini sui temi politici. Ovunque si lamenta indifferenza e si annota che la maggior parte degli individui è incapace di inquadrare i problemi e di ricostruire anche solo i temi più importanti. La comunicazione dei politici, sfruttando una lacuna strutturale dei media tradizionali e la carenza di attenzione del pubblico, ormai è strutturata per «lavorare» su un’audience senza memoria, su cui hanno influenza solo le affermazioni di oggi e delle ultime ore.

Le riflessioni, le analisi, le informazioni che vanno in profondità sono bandite del tutto dalle TV. Purtroppo siamo un popolo che non legge i giornali e quindi la televisione rappresenta oggi il medium più utilizzato nella comunicazione , con tutti i rischi che ne derivano, ma Internet potrebbe rappresentare l’alternativa del prossimo futuro, una grande opportunità, una nuova dimensione che ha trasformato e continua a trasformare il mondo della comunicazione.

Su una comunicazione attiva e trasparente il PD ha puntato molto e lo possiamo riscontrare nel programma:

  1. Incentivare una rete di cittadini attivi (“volontari-sentinelle”) del decoro e del controllo della città con particolare attenzione al ruolo degli anziani costituendo un apposito ufficio di riferimento.

  2. Realizzare riunioni periodiche con le forme del question time con il Sindaco e la Giunta nei quartieri.

  3. Creare un budget per l’informazione e la comunicazione legata alla realizzazione dei lavori pubblici e dei servizi comunali.

  4. Potenziare i servizi di front office anche decentrandoli sul territorio, utilizzando le sedi distaccate dell’anagrafe e le sedi delle circoscrizioni.

  5. Sviluppare il progetto CITEL e renderlo ancora più diffuso e utilizzabile da tutti i cittadini;per un E-Government efficiente ed efficace ma soprattutto inclusivo delle diverse fasce di popolazione.

  6. Potenziare il portale della rete Civica Pisana, come strumento per la comunicazione, la partecipazione e la diffusione di cultura. La gestione informatizzata dei servizi e delle informazioni dovrà svilupparsi a livello di ‘Area Pisana.

  7. Consolidare e continuare a diffondere il progetto per la carta di identità elettronica da distribuire a tutti i cittadini di Pisa per consentire l’accesso ai servizi on-line.

  8. Individuare strumenti efficaci che consentano ai cittadini il controllopuntuale dei servizi pubblici erogati dal comune e dalle aziende pubbliche.

  9. Creare un numero verde del comune connesso ad una rete informativa più ampia e verificare il funzionamento dei numeri verdi delle aziende partecipate.

  10. Rispettare le leggi sulla trasparenza amministrativa e il rispetto dei tempi di risposta al cittadino.

Tornerò sul tema dello sviluppo delle tecnologie informatiche e digitali. Per ora gustatevi questa clip. Hanno chiesto a Silvio Berlusconi: “Quanto pesa internet nella campagna elettorale italiana?”. La risposta del leader Pdl è una confessione di estraneità anagrafica al tema, che sembra franca e sincera, e ironizza sul suo essere troppo vecchio per governare un Paese moderno. Ma non era la stessa persona che professava le tre i (inglese, informatica, impresa)? Io spero nella gaffe suprema il giorno prima delle elezioni, ma da un esperto di comunicazione come lui sospetto che è tutto qualcosa di studiato…


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